MODENA
[...] Non solo apprezzabile, ma autenticamente coinvolgente la bacchetta di Sesto Quatrini che alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana propone velocità più elevate del solito e rende la partitura più drammatica e nervosa. Sostiene bene i cantanti e presta l’attenzione amorevole agli strumenti che parlano dei sentimenti dei personaggi, valorizza gli archi e i legni. Se quel che vediamo sul palcoscenico è “dignità”, quel che sentiamo dalla buca d’orchestra è “ardore”: e fanno una coppia perfetta". [...]
[...] Per quanto concerne invece la parte musicale occorre iniziare sottolineando la splendida prova dell’Orchestra Filarmonica Italiana e della bacchetta di Sesto Quatrini. La sua è una direzione schietta, generosa, appassionata, che quasi ricorda un po’ le grandi direzioni degli anni ’50 per taluni aspetti. In un’epoca in cui non si fa altro che ricercare sonorità nascoste, sfumature ricercate, cose non scritte ma che si suppongono veritiere e altri vezzi che spesso finiscono per risultare fini a sé stessi, sentire una Norma così ben diretta è una grande soddisfazione". [...]
PIACENZA
[...] "Grande direzione, questa di Sesto Quatrini. Che coniuga Canova e Donatello in curve melodiche la cui morbida eleganza formale s’anima internamente grazie a magnifici particolari strumentali: sospiri elegiaci, abbandoni melanconici, scatti appassionati, ripiegamenti dolorosi, tutto si discioglie in onda canora che s’avvita rinnovandosi di continuo, pur nella classica compostezza complessiva. In grande spolvero, la Filarmonica Italiana: ma sotto questa guida, è orchestra che sovranamente canta, e che pertanto sa sovranamente accompagnare il canto, valorizzandolo al meglio". [...]
(Alberto Mattioli - La Stampa) [...] "Notevolissima direzione di Sesto Quatrini. La sua concezione di Norma, corrusca, incalzante e iperdrammatica, non è la mia, ma questo non ha nessuna importanza: l’importante è che sia realizzata bene. Quatrini, esponente di una giovane e brillante generazione di maestri italiani che non vivono più questo repertorio apparentemente non “da direttore” come una condanna ma come un’opportunità, sostiene benissimo il canto, crea una forte tensione teatrale e in generale convince". [...]
[...] "Di maggiore impatto è la lettura di Sesto Quatrini, al suo debutto in Norma, il quale stacca tempi funzionali all’incessante alternarsi di recitativi e forme musicali che magistralmente Bellini concatena, anticipando i principi estetici wagneriani. Attento alla sottile trama della partitura, Quatrini non cede a prassi che impoveriscono il suono orchestrale ma sostiene il canto con corpose sonorità romantiche soprattutto laddove il dramma si intensifica". [...]
[...] "Come fa dal podio della (puntuale e precisa) Orchestra filarmonica italiana Sesto Quatrini. Una lettura dal passo teatrale sempre efficace, drammaturgicamente a piombo con la storia nel raccontare tutti i colori dei sentimenti quella del direttore romano che sbalza in orchestra tutte le raffinatezze della scrittura belliniana, ma che allo stesso tempo non teme di affondare la bacchetta in un suono dalle intemperanze prerisorgimentali, mostrando giustamente (una volta di più) come Bellini prepari la strada a chi verrà dopo di lui.Sempre attento, Quatrini, ad accompagnare il canto, facendone un tutt’uno, in un dialogo continuo, con il suono orchestrale". [...]
[...] "La direzione musicale era affidata per l’occasione al giovane direttore Sesto Quatrini che ha optato per la scelta di tempi energici che hanno messo in risalto gli aspetti più dinamici della partitura, nonché i momenti più concitati. Ottimo inoltre il rapporto che ha saputo creare inoltre tra buca e palcoscenico, così come puntuale sono risultati gli interventi del Coro del Teatro Municipale di Piacenza". [...]
[...] "The revelation of this performance was Sesto Quatrini’s conducting. I was unfamiliar with him prior to today, but he gave notice of a very fine bel canto sensibility. Tempi were wonderfully swift, springy and founded on a strong rhythmic framework. He had clearly imparted a beauty of line to the orchestra, who played with loving care. The stage band also demonstrated some impressive precision at some very swift tempi. Occasionally some of the string intonation was a bit raw, however this was passing. Quatrini is undoubtedly a name to watch in this repertoire.". [...]
[...] "Di livello anche la concertazione di Sesto Quatrini, che conferisce vibrante nobiltà ai diversi quadri che compongono questo capolavoro, innervando tuttavia il respiro tragico di un dolente afflato patetico, così coerente con l’universo espressivo belliniano. Originale nella scelta dei tempi – mediamente più spediti di certa tradizione esecutiva – quindi di scattante passo teatrale, Quatrini è pure sensibile nell’accompagnare e sostenere il canto". [...]
[...] "Ma andiamo con ordine e quindi partiremo dalla lettura musicale, eccellente, di Sesto Quatrini alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana. Quatrini sceglie la via di una lettura appassionata, romantica, trascinante in cui trovano spazio anche chiaroscurate oasi di abbandono lirico, innervate però sempre di tensione teatrale. Una Norma che si allontana da una – anche legittima – chiave coturnata e neoclassica per risultare estremamente moderna, densa di pathos e strettamente dialogante con la parola che si fa canto. Così dovrebbe essere in opera, si penserà, ma non sempre è altrettanto scontato. Non c’è un’oncia di retorica nella visione di Quatrini o di ricerca del bel suono in quanto tale, c’è piuttosto la verità pulsante del fatto musicale". [...]
[...] "Ci è piaciuta infine la direzione brillante di Sesto Quattrini, che avevamo già conosciuto a Martina Franca per le sue ottime direzioni di “Ecuba” e “Giulietta e Romeo”, qui alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana: dirige con i giusti stacchi battaglieri la partitura, riuscendo ad essere morbido e lirico nei momenti più intimi dell’opera belliniana. Un gradimento che si esprime anche nel fatto che si sia generosamente speso per un capolavoro così particolare e poco rappresentato". [...]
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